Dopo il successo dell’iniziativa all’interno di “Novo Modo” in ottobre, il Laboratorio Nazionale di Nuova Economia continua il suo percorso: il 3 dicembre si riunisce in sessione plenaria a Bologna per programmare l’attività del prossimo anno.

Il Laboratorio ha già compiuto un cammino notevole. L’idea aveva preso corpo in un convegno sull’economia civile, tenuto ad Avola nel gennaio 2012. Su iniziativa di Banca Etica la proposta è stata poi concretizzata, nel maggio dello stesso anno, a Firenze in occasione di “Terra Futura”.

Da lì è iniziato un percorso di ricerca condotto da un gruppo di lavoro, composto – oltre che da Banca Etica e dalla sua Fondazione Culturale – da esponenti dell’associazionismo di promozione sociale, del movimento cooperativo e della cooperazione sociale, da reti ed imprese dell’economia sociale e solidale. Solidarius Italia ne fa parte fin dall’inizio.

Il percorso ha toccato Lamezia Terme e il “distretto” di Soveria Mannelli, Roma, Verona, Torino, Perugia. Nel convegno tenuto a Salerno il 10 dicembre 2013 il Laboratorio Nazionale ha presentato un documento di sintesi di questa ricerca partecipata: “Ricostruiamo il futuro. Dal pensiero di Antonio Genovesi pratiche d’impresa oltre la crisi”. Vi si dà conto anche del confronto culturale sui pensieri e le teorie differenti che, nella prassi e nell’accademia, hanno via via acquisito denominazioni differenti: economia civile, di comunione, del noi, non profit, sociale, solidale, del bene comune…

L’obiettivo non è omologare storie, identità e i riferimenti teorici e culturali che li caratterizzano. È, al contrario, “tracciare un filo rosso valoriale che possa dare una lettura qualitativa unitaria” di queste ed altre esperienze “convinti come siamo che è questa l’economia ed il fare impresa che vale la pena sostenere e promuovere”. Il documento chiarisce anche il senso dell’aver scelto la dizione “nuova economia. Nuova perché “cerca di coniugare l’economia e la finanza con la solidarietà, l’etica, la socialità, l’ecologia, le relazioni (…) percorsi simili che non sempre hanno saputo incontrarsi ed intrecciarsi: percorsi paralleli alla ricerca di un incontro”.

Nella primavera di quest’anno gli incontri del Laboratorio Nazionale sono ripresi su due piste di lavoro complementari: continuare la ricerca sugli elementi fondativi di una nuova economia; sperimentarne la realizzazione in alcuni laboratori territoriali.

Le due piste sono state approfondite in due seminari (a Loppiano in luglio e a Bologna in settembre) che sono serviti anche a preparare l’appuntamento di “Novo Modo” a Firenze. Qui sono stati due i momenti principali: gli incontri-intervista con alcuni imprenditori che già stanno facendo nuova economia, attraverso forme e modalità differenti di gestione, di impiego degli utili, di relazione con il territorio di riferimento…; il lancio dei Laboratori Territoriali di Nuova Economia con una griglia operativa per la loro realizzazione.

Nel frattempo aveva preso avvio il primo di questi Laboratori: a Roma, nel III Municipio. La proposta, con il patrocinio dell’istituzione municipale, è stata lanciata il 9 settembre, nel corso di un evento organizzato da Solidarius Italia con la presenza di Euclides André Mance .

Da allora il Laboratorio Territoriale romano sta prendendo consistenza, grazie ad una decisa presa di responsabilità di numerosi attori locali e al modo dinamico e innovativo con il quale gli amministratori del Municipio stanno interpretando il proprio ruolo. Un Gruppo di regía – di cui Solidarius Italia è parte – si sta incaricando di raccogliere proposte per la costruzione di reti territoriali e di filiere con tre obiettivi prioritari: dare sbocchi economici ed occupazionali a situazioni di forte sofferenza; puntare a valorizzare le sostenibilità ambientali; ricucire fili spezzati di convivenza.

Soggetti primari del Laboratorio e delle sue reti saranno cooperative sociali, esperienze di agricoltura sociale, nuovi assegnatari di terre incolte, gruppi di acquisto solidale, cooperative e ditte individuali di piccola distribuzione, artigiani che vorrebbero lasciare il proprio testimone ai più giovani, giovani professionisti protagonisti di esperienze innovative di pianificazione urbana… Un ruolo di forte rilievo continuerà a giocare la collaborazione innovativa con le istituzioni locali.