Nora Inwinkl, dottoressa di ricerca in Sociologia e Scienze Sociali, si occupa di sociologia urbana, politiche pubbliche e sviluppo territoriale. Ha vinto il bando della Regione Lazio “Torno Subito” con un progetto sull’Economia Sociale e Solidale di cui Solidarius è il partner italiano. Al momento si trova a Barcellona, presso la Escola de l’IGOP (UAB), dove sta svolgendo la prima fase del suo progetto. Nei giorni scorsi ha partecipato a Bilbao al II Congresso di Economia Sociale e Solidale dal titolo “El displiegue de la economia social y solidaria.¡Es la hora de transformar la economia!”. Grazie per il contributo che ha dato al nostro sito!

Dal 10 al 12 novembre si è tenuto a Bilbao il II Congresso di Economia Sociale e Solidale dal titolo “El displiegue de la economia social y solidaria. Es la hora de transformar la economía!”, organizzato da REAS Euskadi, con REAS Red de Redes e l’Universidad del País Vasco.

Tre giorni che hanno visto riunirsi differenti realtà della ESS attive sul territorio nazionale per collaborare a un processo trasformatore che sia multidimensionale, poiché è imprescindibile che oltre a intervenire sul piano economico debba considerare anche quello socio-politico e quello politico-istituzionale. L’azione economica deve generare nuove attività nel rispetto del lavoro, della parità di genere, dell’inclusione, della sostenibilità ambientale e della finanza etica; l’azione socio-politica è chiamata a promuovere un cambio culturale, sensibilizzando e mobilizzando le realtà già presenti sul territorio e formando alleanze; l’azione politica-istituzionale deve incidere nella costruzione delle agende e influenzare se non addirittura generare nuove politiche pubbliche.

Il programma ha visto 3 sessioni plenarie e un ciclo di 3 workshop che si sono svolti in sessioni parallele organizzate attorno a 6 assi:

1. “Economia inclusiva e democratica”: proporre nuove forme di organizzazione del lavoro e di fiscalità contro l’economia capitalista che genera forme di esclusione e disuguaglianza;
2. “L’economia sarà solidale se è femminista”: per un’economia che metta in tensione il modello relazionale proprio del capitalismo, fondato sul patriarcato e l’esclusione;
3. “Creazione, sviluppo e trasformazione del tessuto produttivo de la ESS”: lavorare sul consolidamento del tessuto produttivo della ESS e aprirlo a tutta la società;
4. “Beni Communi e ESS”: riflettere sul ruolo che i beni comuni giocano nell’affermazione dell’ESS, costruendo nuove strategie condivise;
5. “Aggregazione della cittadinanza e ESS: strutture cooperative ampie”: analizzare le molteplici realtà nate negli ultimi anni in seno all’ESS, tra cui il mercato sociale;
6. “Transizione verso nuove economie in un mondo sostenibile”: sperimentare nuovi modelli energetici e di consumo per una transizione verso un’economia sostenibile.

Ulteriori momenti di dialogo si sono avuti nell’espacio meeting, dove chiunque aveva la possibilità di proporre un tema. Fra i meeting proposti, ricordiamo quello organizzato dal Comissionat d’Economia Cooperativa, Social i Solidària i Consum di Barcelona che ha presentato il neonato Pla d’Impulse del’ESS della città e quello sul tema della finanza etica promosso da Fiare Banca Etica. Il sabato sono stati proposti 6 dialoghi, tra cui quello relativo al mondo della ricerca e della formazione. È emersa qui una necessità condivisa di dare vita a collaborazioni che sviluppino nuove metodologie di ricerca e nuove forme di restituzione dei risultati, rivolte ad un pubblico che sia più ampio di quello accademico, senza dimenticare l’importanza della formazione nelle scuole.
La tre giorni si è conclusa con la consapevolezza che molto è stato fatto, ma c’è ancora molto da fare. Bisogna rendere visibile l’esistente e collaborare per costruire nuovi percorsi, sensibilizzare e allargare la partecipazione, rendere la ESS trasversale, capace di essere incisiva in tutti i settori dell’agire umano e non svilupparla come un campo isolato.

https://www.youtube.com/watch?v=0G53ECuPBXM