di Soana Tortora
Dopo La rivoluzione delle reti (EMI, 2003) e Fame zero. Il contributo dell’economia solidale (Emi, 2006), ecco l’edizione italiana del libro di Euclides André Mance Organizzare reti solidali. Strategie e strumenti per un al- tro sviluppo (titolo originale: Como Organizar Redes Solidárias). Forte punto di riferimento per coloro che in Italia sono impegnati nell’articolato arcipelago dell’economia solidale, Mance con questo libro non intende fornire semplicemente “istruzioni per l’uso”. È infatti un utile strumento di pedagogia sociale per la promozione e l’organizzazione di reti di economia e collaborazione solidale, possibili alternative nella costruzione di società post-capitaliste. Un tema, quello dell’altra economia, che sta animando il dibattito teorico anche sotto la spinta della grave crisi nazionale e globale.

Va subito detto, però, che in tutto il pensiero e l’opera di Mance il tema – e la pratica – dell’economia solidale non può essere disgiunto da quello di una collaborazione solidale. L’orizzonte non è dunque l’economicismo e la “sostituzione” di un modello ad un altro obsoleto. L’orizzonte è il cambiamento delle relazioni tra persone, tra comunità; è quello di una collaborazione che sia insieme frutto e generatrice di libertà. «Nel considerare la soggettività di ogni persona – ci dice Mance – abbiamo a che fare con desideri, paure, angosce, bisogni, speranze e molte altre “intensità” che nutrono le utopie espresse o non espresse. Quando lavoriamo collettivamente con queste dimensioni della soggettività, costruiamo utopie collettive, componiamo la diversità in sfere di collaborazione, mirando all’autonomia e all’emancipazione delle persone attraverso la produzione collettiva di conoscenza e la costruzione di nuove strade appropriate a ciascuna realtà concreta». C’è tutto il pensiero di Paulo Freire de La pedagogia della speranza e di Alfabetizzazione e cittadinanza. Ma, nella prospettiva di costruzione della cittadinanza, la realizzazione delle libertà pubbliche e private «presuppone – continua Mance – che uomini e donne possano godere o condividere beni materiali e culturali prodotti socialmente». In questa direzione, «la costruzione di un mondo nuovo in cui ognuno può contribuire al bem viver di tutti e tutte per mezzo di pratiche economiche e sociali solidali, rappresenta l’affermazione della libertà umana». Nel processo di costruzione delle reti di economia e collaborazione solidale si porrà dunque attenzione sia alla dimensione più direttamente economica (distribuendo reddito attraverso la remunerazione del lavoro e coinvolgendo i soggetti della rete a livelli più elevati e qualitativi di consumo) sia alla dimensione politica (favorendo la partecipazione consapevole in tutti gli ambiti necessari per la democratizzazione della società e per il superamento di tutte le forme di oppressione) sia alla dimensione culturale (cercando di liberare dimensioni della sensibilità mutilate da situazioni drammatiche vissute o dalle semeiotiche delle culture di massa che manipolano le soggettività e disumanizzano le persone).

La critica al neo-liberismo è radicale, ma riesce anche a farsi proposta. Proprio a partire da questa dimensione pedagogico-educativa, fondativa, che costituisce la prima parte del libro, Mance, nella seconda parte, entra nel vivo della dimensione economico-imprenditiva («Come organizzare imprese autogestite: metodo e progetto» e «Come pianificare la sostenibilità di imprese solidali») e da ultimo – nella terza parte – nel vivo della costruzione di reti di collaborazione («Cosa sono e come costruire le reti solidali; come costruire un sistema logistico di distribuzione; co- me realizzare diagnosi di flussi di valore nelle reti di economia solidale»). Proprio all’interno di quest’ultima parte entrano in scena gli strumenti di tecnologia informatica (ai quali si accede attraverso il porta- le www.solidarius.net) che, progettati dallo stesso autore, costituiscono un valido supporto per realizzare diagnosi di flussi di valore nelle reti di economia solidale e analisi di rete. L’edizione italiana è copromossa con Solidarius Italia, nodo italiano della rete Solidarius, finalizzato a creare, qualificare e sostenere, in una logica non profit, reti di collaborazione ed economia solidale anche nel nostro paese. Il «lavoro aperto e collettivo» frutto del confronto tra l’autore e i curatori italiani – esponenti di Solidarius Italia e della Facoltà di Sociologia dell’Università di Padova – ha portato alla selezione e all’attualizzazione del testo originale. Anche la distribuzione dei libri ha voluto essere coerente con una logica e una pratica solidali: i volumi sono stati solo in minima parte distribuiti dall’editore attraverso i canali tradizionali delle librerie e sono invece distribuiti direttamente da Solidarius Italia all’interno delle reti nazionali e locali di economia e collaborazione solidale: per Gas (Gruppi di acquisto solidale), botteghe del commercio equo e solidale, gruppi e associazioni l’acquisto di pacchetti-libro permette il ricavo di un’eccedenza per le attività sociali di questi stessi soggetti.
[Articolo pubblicato su Confronti n. 11/2010]