Da Rio arriva la Dichiarazione del movimento dell’economia sociale e solidale, promossa da RIPESS e diffuso in occasione dell’incontro dei Popoli e la Conferenza delle Nazioni unite sullo sviluppo sostenibile Rio + 20. Come Solidarius Italia abbiamo subito aderito.  Qui il testo in italiano e qui la possibilità di sottoscrivere.

A marzo scorso in questo sito (v. Notizie e Reti transnazionali) abbiamo pubblicato la notizia che Solidarius Italia – in rappresentanza della rete Solidarius internazionale – è diventata membro fondatore di RIPESS Europa, la nuova rete continentale dell’economia solidale ufficialmente costituita a Barcellona al termine di un convegno tenuto dall’8 al 10 settembre 2011.  Jason Nardi ha partecipato in rappresentanza di Solidarius ed è stato eletto tra i 12 componenti il primo Comitato di Coordinamento di RIPESS-EU.  Tra le responsabilità che si è assunto vi è quella della facilitazione della comunicazione.  In primis la pubblicazione di una Newsletter  che proprio in questo mese di giugno esce con il suo primo numero in tre lingue: inglese, francese, spagnolo.

Pubblichiamo di seguito, tradotto, l’editoriale che Eric Lavilluniére, Coordinatore Generale di Ripess Europa, ha scritto per questo numero. Indichiamo anche i tre link con il testo completo della newsletter nelle tre lingue.

Il primo numero di una newsletter è sempre un evento speciale! Sono ormai venti anni che le iniziative di economia solidale si stanno moltiplicando in tutto il mondo. L’economia solidale si sta sviluppando un progetto politico di trasformazione della società. Esso utilizza la maggior parte delle forme organizzative dell’economia sociale (cooperative, associazioni, mutue, fondazioni) per implementare progetti concreti in cui la democrazia e la collaborazione solidale hanno la precedenza sulla ricerca del profitto. Stiamo cercando di individuare tutte queste buone pratiche (cfr. ESSglobal.org e Socioeco.org).

A livello internazionale e dal primo Forum “Globalizzazione della solidarietà” a Lima nel 1997, molte di queste esperienze si riuniscono ogni quattro anni (Quebec 2001, Dakar 2005, Lussemburgo 2009 e Manila prevista per il 2013), per formare una rete e una visione comune. E’ all’interno RIPESS (vedi www.ripess.org) che si sta costruendo.

Dopo alcuni anni di funzionamento informale, l’insieme di reti dell’economia solidale europee che si riconoscono in RIPESS Europa – Solidarietà Economia Europa – ha tenuto il suo congresso di fondazione a Barcellona nel settembre 2011 (vedi www.ripesseu.net). Gli obiettivi principali sono quelli di organizzare un lavoro tra i membri e far sentire la voce dell `economia solidale in Europa.

In Europa esiste già una piattaforma per l’economia sociale, che si occupa di fare pressione presso le istituzioni europee (vedi www.socialeconomy.eu.org). Anche se le attività di lobbying non sono una priorità, come RIPESS Europa cercheremo di partecipare, se possibile, alle discussioni avviate dall’Unione Europea (in collaborazione ove possibile con Social Economy Europe.

La politica molto liberale della Commissione negli ultimi quindici anni sembra aver subito una lieve flessione a causa della crisi economica. E l’impresa sociale appare agli occhi delle istituzioni europee come un modo per ammortizzare la crisi. Il paradosso è che questo sostegno sta emergendo come una nuova opportunità per privatizzare parte delle attività precedentemente svolte da enti pubblici (come i servizi sociali d’interesse generale). I grandi gruppi industriali continuano a investire nella loro RSI (Responsabilità Sociale d’Impresa), buona per il “branding”.

Saremo dunque vigili e cercheremo di portare le nostre idee e le speranze di andare verso una vera alternativa al capitalismo, per far succedere pragmaticamente la transizione ecologica, sociale, culturale ed economica di cui il mondo ha urgentemente bisogno, per rompere la situazione di stallo. A partire da Rio+20 …