“ Cosa le viene in mente se dico la parola DISABILITÀ?…. ed ECONOMIA SOLIDALE?”
Inizia così la presentazione del libro A Fuoco Lento a Terra Futura, con un pentolone che, per circa mezz’ora, gira tra gli stands della Fortezza da Basso e raccoglie immagini e parole, che aiutino a delineare un immaginario comune intorno a questi due termini.
Una sorta di brainstorming collettivo, insomma, basato sulla libera ed estemporanea associazione di idee, che ha poi alimentato gli interventi di presentazione di Soana Tortora per Solidarius Italia, di Stefano Onnis, Responsabile del Centro studi Disabilità e pratiche culturali dell’Associazione Come un Albero e di Leonardo Becchetti, Ordinario di Economia Politica presso l’Università di Roma Tor Vergata.
Ecco allora che la Disabilità risulta una RAGNATELA; insieme DIVERSITÀ e NORMALITÀ, ELEGANZA e IMPEDIMENTO, PERSONA, RAGAZZI e CARROZZINA … e se a qualcuno ricorda la ZIA ed una PASSATA DI LEGUMI, qualcun altro la associa ad una MANCANZA DI SERVIZI. E invece l’Economia solidale è per i più un’UTOPIA, LONTANA, POCA E IRRAGGIUNGIBILE; è tanto la BANCA ETICA, quanto il BARATTO; è GIUSTIZIA ed EQUITÀ e per qualcuno L’UNICO MODELLO DI SVILUPPO POSSIBILE, REDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE.All’arrivo degli ospiti invitati ad intervenire durante la presentazione, i foglietti sono stati appesi alle pareti dello stand del Progetto Score di Banca Etica che ci ha ospitato, in viola quelli che si riferiscono alla Disabilità e in giallo quelli che richiamano l’Economia solidale. I primi da una parte e i secondi da un’altra lasciando al centro, in uno spazio di confine, le parole risultate in comune, ovvero immaginate casualmente e da persone diverse tanto per la Disabilità, quanto per l’Economia solidale: PROBLEMI/PROBLEMATICITÀ, SOLIDARIETÀ, FUTURO.
Durante il progetto a Fuoco Lento e nelle pagine del libro che ne è derivato è emersa la necessità, come la possibilità, che Disabilità ed Economia solidale s’incontrino proprio nel tentativo comune di riformulare questo immaginario. È la concezione che abbiamo del lavoro, dell’economia, del sistema di welfare che sono messi in discussione ed il concetto stesso di solidarietà, lontano dalla gratuità e da un’assistenza impari, e sempre più vicino a quella reciprocità che ci fa interessare al bene comune perché è anche e innanzitutto il nostro.