Continua il lavoro di Solidarius Italia sul progetto Erasmus+ VET “Social solidarity economy in Europe: affirming a new paradigm through IVET curricula innovation“.
Il 30 marzo Solidarius Italia ha realizzato e ospitato nella propria sede il 1° workshop nazionale, primo evento di disseminazione del progetto. Invitati sono stati tutti gli interlocutori incontrati nel percorso che ha condotto alla realizzazione della mappatura e che già avevano mostrato interesse e disponibilità a diventare interlocutori sulle tematiche del progetto: dirigenti ed esperti dell’INAPP (ex ISFOL), dirigenti e formatori di enti nazionali di formazione professionale, esponenti di organizzazioni di economia solidale particolarmente impegnati in progetti e percorsi di inclusione sociale.
Grazie alla disponibilità e alla competenza di chi ha accolto l’invito, la giornata di lavoro si è tradotta in una prima occasione di scambio tra “mondi” che generalmente non hanno molte occasioni di dialogo.
L’Erasmus + che stiamo realizzando si sta traducendo in un’occasione importante da due punti di vista:
– da un lato affinché il mondo dell’economia solidale guardi ai temi del lavoro, della preparazione al lavoro, della qualificazione delle competenze con più professionalità ed efficacia, confrontandosi nel merito con il pianeta istituzionale della formazione, delle qualifiche formali, dei curriculum;
– da un altro lato affinché anche il mondo della formazione professionale guardi a quello dell’economia solidale come ad un possibile luogo nel quale cogliere domande e sviluppare proposte innovative che incoraggino non solo le competenze strettamente professionali dei ragazzi e delle ragazze ma anche la loro capacità di esercitare uno sguardo critico e “trasfomatore” sulla realtà che li circonda e sui contesti sociali e produttivi nei quali sono chiamati ad inserirsi. Uno sguardo collaborativo e solidale capace di tradurre il loro agire e vivere secondo nuovi paradigmi che superino quelli dell’individualismo e della competitività ad ogni costo che i modelli neoliberisti e del turbocapitalismo hanno finora imposto loro e a noi tutti e tutte.
Al centro del confronto tre nodi:
1) La scelta di delimitare il campo della mappatura delle relazioni tra IEFP e economia sociale solidale alla formazione professionale triennale e quadriennale (diploma e qualifica), immaginando non un modulo specifico di “economia solidale” ma un approccio inter e pluridisciplinare che attraversi tutte le materie di base e che sostenga anche quelle tecniche;
2) L’utilizzo dei percorsi introdotti dal sistema duale e di quelli condotti in regime di sussidiarietà/complementarietà – negli istituti professionali e, in particolare, nei programmi di alternanza-scuola lavoro – per creare, negli studenti degli ultimi anni una conoscenza e un’apertura all’economia sociale solidale attraverso metodologie attive e collaborative;
3) Come proporre l’economia sociale solidale – con modalità differenti – agli allievi di altri percorsi di IEPF (corsi per inoccupati o per soggetti a rischio di esclusione).
Dalla discussione su questi nodi e dall’evidenziare opportunità e limiti che possono emergere, si è passati ad esaminare alcune proposte. Tra queste, in particolare, ne sono emerse alcune cariche di possibili prospettive di innovazione sulle quali continuare il confronto: il CFP può diventare e proporsi nodo di una rete di economia solidale e volano di sviluppo locale? Come contribuire a rendere più efficace il modello di impresa formativa simulata (IFS) allargando la possibilità di interazione anche con esperienze ed imprese dell’economia solidale? Come offrire alla formazione dei formatori contenuti legati all’economia sociale solidale?
Qualcuno degli intervenuti l’ha detto esplicitamente in chiusura: il dialogo iniziato va sicuramente sviluppato anche oltre e al di là di questo progetto. Per Solidarius Italia sarà sicuramente occasione preziosa per sviluppare capacità progettuale e di advocacy.
Ora il confronto proseguirà, allargando ancora il numero e la tipologia degli interlocutori, sia sui nodi emersi dalla mappatura, sia sulle proposte avanzate, sia nel merito dei moduli che il progetto è chiamato a sviluppare per tre pilot training che si svolgeranno a settembre prossimo.