Una legge regionale per la riconversione ecologica e sociale. La proposta è stata presentata il 2 dicembre nella sede della Regione Lazio al Vicepresidente e Assessore alla Formazione, Ricerca, Scuola, Università, Massimiliano Smeriglio.

Alla redazione del testo di legge hanno lavorato l’associazione A Sud ed Ecosistemi s.r.l. in collaborazione con la Cgil di Roma e Lazio e le consigliere regionali Marta Bonafoni e Cristiana Avenali. Al testo definitivo si è comunque giunti attraverso un percorso, durato circa un anno, cui anche Solidarius Italia ha partecipato attivamente con CGIL Lazio, Fiom Lazio, A Sud, CDCA, Fondazione Banca Etica, RESET, Coop. Energetica, Fairwatch, Comune-info, SCUP, Officine OZ, Rete Onu, Occhio del Riciclone, Action, Cnca, Legambiente Lazio, Ecosistemi srl.

Perché tutti questi soggetti territoriali coinvolti in una proposta di legge? Perché la proposta si configura come un vero e proprio patto tra forze sociali, sindacali, produttive e istituzionali affinché proprio l’obiettivo della riconversione sociale ambientale divenga “terreno su cui far convergere tutela ambientale, tutela dei livelli occupazionali, redistribuzione della ricchezza, partecipazione popolare”.

Sono molti gli elementi innovativi della proposta. Ne sottolineiamo alcuni:

  • Unire insieme obiettivi di riconversione ecologica e sociale;
  • Operare anticipando le situazioni di crisi conclamate attraverso le rilevazione dei “segnali deboli delle crisi ambientali,  produttive e territoriali rilevati attraverso un rapporto semestrale dedicato;
  • Considerare iniziative di conversione con finalità ecologiche e sociali non soltanto quei processi strettamente inerenti i processi interni ai luoghi della produzione ma anche quelli riguardanti i prodotti, le forniture (di materie prime e di energia), la trasparenza dei rapporti con fornitori ed acquirenti,  l’aumento della qualità del lavoro. E non solo questi ma il recupero di spazi  in situazione di degrado e disuso a fini produttivi o di offerta di servizi alla cittadinanza e, più in generale, la rigenerazione urbana e territoriale degli spazi in situazione di degrado e disuso, con particolare riferimento al patrimonio pubblico. Ancora, l’adozione di misure logistiche, sistemi gestionali e accordi con terzi per ottimizzare l’utilizzo delle risorse per la gestione delle eccedenze, scarti e rifiuti nella prospettiva della riduzione dei rifiuti stessi.
  • La partecipazione  delle agenzie regionali,  Università, enti di ricerca e del mondo sindacale e associativo alla redazione del rapporto semestrale sui “segnali deboli” delle crisi.

L’iter della proposta presentata comincia da ora, già con la firma di quasi venti consiglieri di diversi gruppi.

Ci auguriamo che il consenso si allarghi e che il parere molto favorevole cha anche associazioni datoriali che hanno partecipato all’evento in Regione (CNA) hanno espresso sia un messaggio positivo perché i tempi di approvazione delle legge siano più brevi possibili.

Prima che i “segnali deboli” divengano crisi: di questi tempi, purtroppo, i rischi ci sono tutti.