Il progetto Erasmus+ Streghtening VET trainers’ competences and skills sta per concludersi (2019-2021) e venerdì 28 maggio – nell’affascinante scenario del Villaggio Operaio di Crespi D’Adda (BG),  sito UNESCO dal 1995 –  si è svolto l’evento moltiplicatore organizzato da Solidarius Italia per presentare il percorso di formazione-azione dedicato ai formatori della Formazione Professionale e agli operatori dell’Economia Sociale Solidale.

La sfida, che Solidarius Italia e gli altri partner di progetto, stanno portando avanti da quasi 6 anni è quella di creare un’osmosi fra i due mondi, della Formazione Professionale e dell’Economia Sociale Solidale, affinché in un dialogo proficuo e reciproco si possa trasformare il mondo del lavoro nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile e solidale delle comunità, garantendo soprattutto ai giovani un futuro di qualità di cui loro stessi possano essere gli autori.

Tra i 25 partecipanti, sono intervenuti molti formatori e dirigenti di livello locale (Como, Bergamo, Lecco) e regionale della Fondazione ENAIP Lombardia, ma anche molti esponenti dell’Economia Sociale Solidale sia di Bergamo che di Como, le due aree di sperimentazione italiane scelte da Solidarius Italia per questo progetto.

Al centro dell’evento la presentazione e la sintesi del percorso di formazione-azione realizzato a livello transnazionale durante questi anni di progetto e la condivisione di un piano d’azione che garantisca la continuità delle attività intraprese.

Il percorso di formazione, immaginato e sperimentato nei vari paesi, è un percorso fortemente partecipato e fondato sui bisogni formativi dei suoi partecipanti e sul contesto reale in cui si trovano a lavorare; è esplicitamente rivolto alla creazione di una comunità formativa sempre più larga, inclusiva e aperta ben oltre le mura scolastiche e mira a promuovere azioni sul territorio per proporre un cambio di prospettiva attraverso cui guardare la vita economica e sociale delle stesse comunità.

È un percorso pronto oggi per essere diffuso, riprodotto e implementato; un percorso che intende coinvolgere via via altri formatori e comunità scolastiche affinché si lavori per “essere quei formatori che lasciano un’impronta” – come ha sottolineato una partecipante presente – quei formatori generosi, in quanto sanno generare motivazione e sanno attivare processi.

L’Economia Sociale Solidale – ha aggiunto qualcun altro- non può essere solo una finestra sull’esterno nella Formazione Professionale”, deve entrarci dentro, comprenderne il linguaggio, agire in maniera trasversale proponendo non tanto contenuti quanto modalità: modalità di comunicare, di creare relazioni, di fare comunità, di progettare.

E se la Formazione Professionale è una grande sfida per l’Economia Sociale Solidale, perché la costringe a rafforzarsi come proposta, a uscire allo scoperto, a parlare con il ristoratore, il falegname ma anche con il carrozziere, per mostrar loro un’alternativa praticabile da costruire; l’Economia Sociale Solidale, sottolinea qualcun altro tra i presenti, spinge “ i centri di formazione professionale a porsi e riconoscersi come agenzie di sviluppo territoriale”, presidi fondamentali per la rinascita dei territori in un’ottica sostenibile e solidale.

Al centro, in comune ai due mondi, il tema della dignità del lavoro, di un lavoro non asservito alle logiche di un mercato che impone prodotti realizzati per il profitto di chi li produce ma che serva a rispondere ai bisogni delle comunità e della qualità della vita di tutti e tutte, nessuno escluso.

Perché questa trasformazione avvenga, la sfida richiede di agire, allo stesso tempo, sul terreno economico, sociale e culturale.

Il processo di ricostruzione del nostro Paese, nel post-pandemia, è un tempo opportuno. Non solo (o non tanto) per i fondi del PNRR tanto attesi, quanto perché in molti abbiamo detto e continuiamo a dire “mai più come prima”.

Se non basta dire “no” ad un modello di sviluppo estrattivo e distruttivo, è urgente dare spazio a nuove proposte e i luoghi della cultura, della formazione diventano centrali. Non solo come luoghi di ricerca astratta ma proprio di ricerca-azione, dove l’elaborazione si confronta con la realtà e si sperimenta nel concreto.

Proprio la Formazione Professionale, soprattutto quella iniziale, può incarnare al meglio questa sintesi, a partire da piani di offerta formativa all’interno dei quali ragazzi e ragazze possano trovare spazio di crescita personale e professionale e, insieme, cittadinanza come produttori di… futuro.

Si sa che a noi di Solidarius Italia piace l’utopia ma, con questo progetto e con le relazioni che si sono create e si stanno creando, vogliamo credere che si sia aperto un cantiere importante.